Rilevatore gas soporifero

Guida alla scelta del miglior rilevatore di gas soporifero

Per entrare in un’ambiente a scopo criminoso, per rapina o altro, purtroppo, molto spesso ladri e malviventi utilizzano dei gas soporiferi che vengono spruzzati all’interno della casa o del negozio, o ancora in un ufficio, anche ampio, per neutralizzare l’eventuale reazione delle persone presenti.

Solitamente, i gas usati per questa disprezzabile tecnica di furto, sono principalmente etere etilico, etano o tricloroetilene, e cloroformio: se inalati, anche in dosi minime, sono in grado di causare un senso di stordimento iniziale, seguito subito dopo da un calo della soglia di attenzione molto repentino e, addirittura, nei casi più estremi, dalla perdita di coscienza, fortunatamente solo momentanea.

Inoltre, con l’inalazione di gas derivanti da vapori o liquidi di natura narcotizzante, possono verificarsi una serie di conseguenze che, in determinate persone, magari più fragili, come anziani o ammalati, possono rivelarsi anche molto pericolose per la salute. Infatti, oltre a forti mal di testa e bruciore alla gola, sono possibili anche pesanti alterazioni della pressione arteriosa, così come tremori muscolari, edemi polmonari e pericolosi rallentamenti della frequenza cardiaca. Va da sé, quindi, che tali azioni sono da scongiurare preventivamente, onde evitare pericolose conseguenze che potrebbero rivelarsi anche gravi e pertanto, per difendersi dall’uso improprio di queste sostanze, è possibile ricorrere a dei dispositivi specifici per il rilevamento di questi gas soporiferi.

Si tratta di cosiddetti “nasi elettronici” particolarmente sensibili ad una miscela di aria e gas combustibili, il più delle volte realizzati con un sensore che può essere composto da una spirale di un metallo molto prezioso, addirittura come il platino, ricoperto da un elemento catalizzatore, e al cui interno viene fatta circolare corrente elettrica. Quest’ultima porta la sua temperatura a circa 500°C in modo tale che, quando il gas viene a contatto con il catalizzatore stesso, si ossida, provocando una combustione che innalza ancora di più la temperatura del filamento.

Tale incremento si traduce in una modifica della resistenza della spirale di platino, direttamente proporzionale alla temperatura, al punto che, maggiore è la concentrazione di gas nell’aria, tanto più il filamento si surriscalda.

Un circuito di analisi, regolato da un microprocessore, converte tale variazione di resistenza in un comando che viene inviato alla centrale di allarme la quale può, a sua volta, attivare gli apparati di dissuasione e di alert. Un rilevatore di gas soporifero è capace di segnalare la presenza di etere etilico e/o di cloroformio in un ambiente nell’ambito almeno di 60/70 m3 persino in percentuale e concentrazione molto basse.

È importante però sapere che la sensibilità di questi dispositivi riveste un ciclo di efficienza caratterizzato da un progressivo, se pur lento, declino del livello di sensibilità. Tale decadimento non dipende dal brand costruttore dell’apparecchio, ma è in linea di massima condizionato dalla presenza di sostanze interferenti che, gioco forza, sono comunque presenti negli ambienti da controllare. In ogni caso, nelle normali condizioni d’uso, la regolare durata di un sensore di gas soporifero è intorno ai 10 anni, limite, peraltro, assolutamente previsto dalla normativa europea per tutti i rilevatori in ambito domestico.

 Punti di forza di un rilevatore gas soporifero

Vediamo il principio con cui agisce questo dispositivo, indipendentemente dalle case produttrici e dai modelli, fissi o portatili che siano, al fine di scoprire la presenza di vapori ed emissioni narcotizzanti prima che sia troppo tardi.

Riconoscere tempestivamente la presenza di questi gas e far dunque scattare immediatamente l’allarme è la prerogativa di questi apparecchi, mediante un segnalatore acustico di alto volume integrato, quale importante e inconfondibile segnale di allarme, oltre all’accensione di una spia luminosa lampeggiante a LED di colore rosso.

Eventuali anomalie presenti nel sistema vengono invece segnalate con altre indicazioni luminose, che variano a seconda dei modelli, ma che in ogni caso sono sempre bene identificabili. Il sensore di ogni “naso elettronico” rileva tutti i gas narcotizzanti e, subito dopo la sua attivazione, si allinea alle caratteristiche di composizione dell’aria nell’appartamento o nel vano in cui è posizionato.

In ogni caso, azionando determinati pulsanti dedicati (generalmente indicati come “Test”), in ogni momento è possibile controllare la funzionalità del sensore e, volendo, silenziare temporaneamente l’allarme. Il sistema viene solitamente tarato, in fase di produzione, per rilevare la percentuale di gas soporifero già quando la concentrazione è ridotta, prima, cioè, che possa risultare pericolosa per gli occupanti dell’ambiente o del veicolo. In caso si voglia optare per modelli fissi, magari da incasso, è importante un’installazione alla corretta altezza, e cioè un fissaggio da terra di almeno 150/180 cm. Volendo identificare le perfette temperature di funzionamento, è importante non andare oltre le seguenti misurazioni: -10°C e + 40°C. Fondamentali sono le omologazioni che devono sempre essere garantire in ogni modello, e che si riferiscono alle normative 2004/104/CEE e 89/336/CEE.

Solitamente, oltre ai gas narcotizzanti e soporiferi che abbiamo indicato, questi dispositivi rilevano anche eventuali perdite di GPL, prima che la sua concentrazione raggiunga un decimo del valore minimo tale da provocare un rischio esplosione e, pertanto, funzionano in maniera completa per un ampio spettro di protezione. Diversi livelli di taratura presenti sul circuito, consentono, nei modelli più sofisticati di adeguare la sensibilità del sensore in base all’utilizzo e alla posizione di installazione che viene scelta. Inoltre, ogni dispositivo viene calibrato, e successivamente testato, con il gas di riferimento.

Rilevatori gas soporifero da incasso

Le versioni da incasso sono indubbiamente le più eleganti, pressoché invisibili (anche grazie alle dimensioni ridotte e ai posizionamenti strategici) e quindi adatte ad ogni ambientazione, anche quelle dettate dai moderni canoni di design.

Si presentano come un normalissimo pulsante interruttore, di dimensioni solitamente 45x25x45mm e vengono fissati all’apposito telaio ed inseriti direttamente in una scatola ad altezza variabile in base alle specifiche di ciascun modello. Si tratta di complementi ideali anche e soprattutto nei sistemi domotici di ultima generazione, con funzioni che uniscono alla sicurezza attiva per la rilevazione dei gas soporiferi il videocontrollo e la completa integrazione degli impianti civili, racchiudendo nel loro piccolo spazio una grande tecnologia.

Perfette le performance di elevata affidabilità tecnica anche per strutture pubbliche o comunque ampie e prestigiose, come ville e palazzi d’epoca, musei e pinacoteche, dove il rispetto per l’ambiente da proteggere è particolarmente importante, da effettuarsi, appunto, senza opere murarie esagerate o installazioni invasive, esteticamente irrealizzabili in certi ambiti. Ogni rilevatore da incasso è prodotto secondo le normative vigenti europee, collaudato e testato in maniera unitaria, e solitamente garantito non meno di 3 anni. Agisce mediante luce a LED e buzzer sonoro, rilevando la presenza di vapori narcotizzanti diffusi a scopo di effrazione, qualora all’interno dei vani protetti si superi la soglia minima del 3% del L.I.E., il Limite Inferiore di Esplosività, anche in caso di bassa tensione.

Rilevatori di gas soporiferi consigliati

Piuttosto ridotta è la selezione dei rilevatori di gas soporiferi specifici su Amazon, il portale di vendita conosciuto in tutto il mondo. Vogliamo comunque segnalare i due dispositivi dedicati che abbiamo evidenziato nella nostra ricerca, per un paio di consigli e suggerimenti per l’acquisto.

BEEPER – Rilevatore di gas naturale e soporifero

Rilevatore combinato di gas naturali e narcotizzanti, di facile installazione universale. Protegge da diversi gas in perdita, come metano, propano, butano, GPL, gas anesthésiants ed éthyliques, in ambiente chiuso e nell’abitacolo di veicoli. Venduto con un supporto da parete per il montaggio, funziona con un’alimentazione 12 V nominale. Prezzo Amazon a € 35.

Dometic Magic Safe MSG 150 Rilevatore Presenza Gas

Apparecchio portatile per rilevare presenza gas a 12V e 24V, per gas narcotizzanti e soporiferi a base di etere, cloroformio, butano, etano e tricloroetilene. Può essere utilizzato anche in combinazione con altri sistemi di allarme. Il suo sensore è autopulente. Prezzo Amazon € 104,50.