Rilevatore Gas GPL

Guida alla scelta del migliore rilevatore Gas GPL

Che cos’è il GPL

Il GPL (acronimo di Gas di Petrolio Liquefatti) è una miscela, composta da idrocarburi gassosi, principalmente propano e butano. Deriva dal processo di estrazione del gas naturale, ma può essere prodotto anche dalla raffinazione del greggio. E’ un combustibile facilmente reperibile, e indubbiamente una delle maggiori fonti energetiche con cui abbiamo a che fare nel nostro quotidiano, a partire dalla possibilità di cucinare e riscaldarsi nelle nostre abitazioni, ma anche per usare semplicemente un prodotto spray e persino per prendere un aperitivo al bar, all’aperto e in inverno, protetti dal calore dei comuni “funghi” per esterno.

Troviamo il GPL, a temperatura ambiente, sotto forma di gas, anche se può essere liquefatto, in maniera particolarmente agevole, quando viene sottoposto a moderate pressioni. In questo caso, può così essere trasportato in recipienti come cisterne ferroviarie, o su ruote, e reso poi fruibile in bombole o, comunque, in serbatoi di diverse dimensioni. Allo stato gassoso presenta una densità maggiore di quella dell’aria e questa caratteristica gli impedisce il diffondersi nell’atmosfera. Possono, però, purtroppo, verificarsi fuoriuscite accidentali: se succede, il GPL si concentra prevalentemente nel suolo e nelle cavità, e questo può essere causa di situazioni di accumulo altamente pericolose, a rischio di incendio o di scoppio.

Ecco perché, dunque, anche con questo gas, risultano molto importanti i rilevatori di perdite, dispositivi salvavita determinanti in ogni alloggio, specie in presenza di locali piccoli e con erogazione di gas attraverso le bombole, come in campeggio, o in monolocali particolarmente ridotti e con limitati ricambi d’aria.

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Funzionamento dei rilevatori gas GPL

Ottimo e fondamentale dispositivo per la sicurezza domestica, e non solo, il rilevatore gas GPL consente, attraverso segnali ottici e sonori, di segnalare la presenza di questo gas negli ambienti in una misura che supera la soglia di sicurezza. E’ progettato, solitamente, con un’uscita relè per il comando di un’elettrovalvola di intercettazione, tarata per rilevare una concentrazione di gas a partire dal 10% del L.I.E, così come si definisce il Limite Inferiore di Esplosività.

Questa soglia può subire variazioni a seconda di diversi fattori, primo fra tutti le condizioni ambientali, ma, in ogni caso, non andrà mai oltre il 20% del L.I.E. durante i primi 5 anni di esercizio. Ecco perché, di conseguenza, è importante che sul dispositivo sia presente l’indicazione della scadenza del periodo di funzionamento corretto, vale a dire proprio i 5 anni dalla data di installazione. La dicitura deve essere indicata e compilata dal tecnico che provvede al montaggio domestico e, dopo tale periodo, il rilevatore viene posto fuori servizio, anche se non si sono mai verificate segnalazioni di fughe di gas o malfunzionamenti, oppure, in base alle varie case costruttrici e al contratto iniziale, spedito alla ditta per la sostituzione e il rinnovo. Ad avallare la scadenza dell’apparecchio, o meglio della sua efficacia, dopo i 5 anni, in alcuni modelli è presente un segnale ottico che, accendendosi, avvisa della necessità, quanto meno, di sostituire il sensore: in questi casi, l’operazione può essere eseguita rimuovendo lo sportellino per cambiare il pezzo del dispositivo, togliendo quello obsoleto ed inserendo il sensore di ricambio, fornito in un blister sigillato.

Diversi modelli prevedono anche l’applicazione di elettrovalvole, abbinabili a qualsiasi sistema di rilevazione gas, e dunque anche per GPL, montate sul tubo di adduzione: in caso di perdita, in automatico interrompono il flusso del gas, per arginare l’emergenza che si verifica in seguito alla situazione di pericolo. Di solito, tale elettrovalvola, viene posizionata dopo il filtro, sulla tubatura all’esterno dell’ambiente da controllare, con la freccia indicatrice rivolta verso l’utenza.

Installazione e posizionamento del rilevatore gas GPL

Chiariamo subito che il montaggio di un segnalatore di perdite di gas è sempre bene che venga eseguito da personale tecnico specializzato, anche perché l’installazione del rilevatore e l’eventuale elettrovalvola di arresto devono essere conformi alle prescrizioni vigenti di legge.

Il posizionamento esatto ha un’importanza fondamentale: infatti, se i rivelatori per gas metano devono essere montati al massimo a 30 cm dal soffitto, i dispositivi per gas GPL, al contrario, dovranno essere installati ad un’altezza di 30 cm dal pavimento, e non oltre. Importante è anche la distanza dall’apparecchio a gas per cui vengono posizionati (cucina a gas, fornelli, caldaia, stufa, ecc), che saranno ad una distanza compresa tra 1 e 4 metri, non di meno e non di più di questi parametri.

Non solo: se l’utilizzatore a gas si presenta in più di una stanza nell’appartamento, è sempre preferibile ed opportuno installarne uno in ciascun locale, per essere certi che la rilevazione sia immediata e mirata al vero problema. Nelle abitazioni in duplex, poi, almeno uno in ogni piano, ovviamente per la stessa motivazione. Fondamentali sono anche le condizioni in cui il rilevatore non deve assolutamente essere montato:

  • Sopra lavabo e lavandino, ma anche a ridosso dell’apparecchio a gas
  • In piccoli ambienti dove è possibile siano utilizzati prodotti quali ammoniaca, alcool, solventi, bombolette spray
  • Al chiuso e senza ricambio di ventilazione, cioè in locali in cui non è possibile consentire la libera circolazione dell’aria
  • Nei pressi di pareti o muri portanti che possano ostruire il flusso del gas, che deve, al contrario, essere sempre libero dal rivelatore all’apparecchio erogatore
  • Vicino a ventilatori, aspiratori e condizionatori che potrebbero deviare il flusso dell’aria
  • In locali dove è possibile che la temperatura raggiunga picchi estremi, come al di sopra di 40°C o al di sotto di -10°C
  • Negli ambienti in cui vi sia ristagno di pesante umidità o vapori.

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