Rilevatore gas con elettrovalvola

Come Scegliere Rilevatore Gas con ElettroValvola

I rilevatori di gas con elettrovalvola, solitamente forniti in kit, sono disponibili per la segnalazione di fughe sia di gas metano sia per GPL, e sono composti da un apparecchio a scatoletta con comando relè e da una elettrovalvola di sicurezza, con alimentazione a 230 V. Si tratta di dispositivi ottico-acustici, con un buzzer sonoro interno 85dBA e con 3 luci a LED di diverso colore, in base alla simbologia che rappresentano:

  • Rete (verde)
  • Guasto (giallo)
  • Allarme ottico (rosso).

Vediamo insieme nel dettaglio di cosa si tratta, quali caratteristiche presenta e come procedere con l’installazione.

Rilevatore di gas con elettrovalvola: di cosa si tratta

L’elettrovalvola, in un dispositivo che mira a scongiurare fughe di gas, anche in presenza di blackout, è, di fatto, un indispensabile rubinetto elettronico, il quale viene installato per favorire il passaggio di fluidi liquidi e/o gassosi, proprio come, nella fattispecie, il gas metano e il GPL, verso le condutture.

Dal suffisso “elettro” si può intuire come il suo funzionamento avviene in maniera meccanica, grazie, ovviamente, all’azione combinata con l’apparecchio vero e proprio, vale a dire con il rilevatore di fughe di gas, circuito di alert antincendio e sensore rileva perdite a cui viene collegata. L’elettrovalvola gas viene dunque utilizzata per l’interruzione immediata della fuoriuscita di gas in caso di emergenza, rappresentando un vero e proprio strumento di sicurezza domestica. In posizione di “riposo”, la valvola normalmente resta aperta, pronta però a chiudersi al momento opportuno ed in modo automatico, in caso di pericolo, riuscendo ad intercettare in maniera immediata il flusso di gas secchi.

Si tratta di un accessorio salvavita di ultima generazione, in ottone, indispensabile per la sicurezza degli occupanti di un appartamento o di un ufficio o esercizio pubblico, in grado d’interrompere il circuito in maniera autonoma, proprio come se una mano, banalmente, girasse la manovella per chiudere un rubinetto, evitando così pericoli anche molto seri, persino, se dovesse verificarsi un terremoto e dunque delle scosse.

Naturalmente, per essere efficiente, l’elettrovalvola deve risultare conforme alle specifiche normative nazionali di sicurezza e, pertanto, è necessario affidarsi ad aziende di comprovata stima professionale e competenza in materia, sia per l’acquisto che per l’installazione.

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Rilevatore di gas con elettrovalvola: caratteristiche

Elenchiamo in maniera semplice e schematica le proprietà e le caratteristiche del prodotto, il cui impiego, come abbiamo detto, riguarda il controllo delle perdite di gas non aggressivi, come appunto il metano e il GPL.

  • Alimentazione: 12 V, 24 V, 110 V, 230 V
  • Potenza assorbita: minimo 9VA massimo 20mA
  • Gradi ideali di protezione: IP 42 / IP 65
  • Temperatura di funzionamento (o di esercizio): min -9°C / max + 60°C.
  • Soglia di allarme: concentrazione di gas del 10% del L.I.E. ((Limite Inferiore di Esplosività).

Il principio di funzionamento è estremamente semplice ed altrettanto sicuro. L’elettrovalvola, sottoposta a tensione, in caso di fuga di gas sgancia in maniera automatica il dispositivo di chiusura, normalmente aperto, mentre il successivo riarmo è invece manuale, per controllare efficacemente le motivazioni dell’avvenuta intercettazione di gas. Si noti che durante il normale esercizio non vi è assorbimento elettrico e, pertanto, nessuna parte del dispositivo è sottoposta ad usura, oltre a sottolineare il risparmio energetico

Si precisa, come del resto specificato anche dalle case produttrici, che dopo 4 anni dalla data di installazione, il rilevatore deve essere smontato e sostituito con un altro dispositivo nuovo, sempre conforme alla norma CEI UNI EN 50194.

Rilevatore di gas con elettrovalvola: modalità d’installazione

Partiamo dal presupposto che per mantenere le condizioni di sicurezza e salvavita, sia il montaggio che la messa fuori servizio del dispositivo, trascorsi i 4 anni, devono essere eseguiti da personale tecnico, escludendo pertanto un pericoloso “fai da te” che, in queste condizioni, rischierebbe di compromettere il risultato. Inoltre, sia il rilevatore che l’elettrovalvola di arresto devono rispondere alle caratteristiche prescritte dalla legge.

Ciò detto, partiamo dal posizionamento dell’apparecchio che, per gas metano, deve essere ad una distanza massima di cm 30 dal soffitto, mentre per GPL l’altezza deve essere al massimo degli stessi 30 cm ma dal pavimento. La posizione ideale è a una distanza compresa fra 1 e 4 metri dallo strumento a gas da cui si teme, o comunque si vuole prevenire, la fuoriuscita (es. la cucina a gas, la caldaia, ecc). Per il massimo della sicurezza, l’ideale è posizionare un rilevatore con elettrovalvole in ciascun ambiente in cui l’apparecchio a gas è ubicato e, negli appartamenti a più piani, almeno uno per ciascun piano.

Il tecnico specializzato avrà cura di non montare il dispositivo direttamente sopra lavabi, lavandini o apparecchi a gas in genere, così come sono esclusi locali molto piccoli dove possono essere utilizzati prodotti infiammabili come alcool, ammoniaca o bombolette spray a base di solventi volatili. Eviterà anche postazioni in ambienti senza ricambio d’aria (no nei bagni ciechi), vicino ad ostacoli, o a pareti, che possono interferire, ostruendolo, con il flusso del gas dall’apparecchio utilizzatore al dispositivo stesso, così come ventole o cappe aspiranti, capaci di deviarne l’emissione. Bandito, infine, il montaggio in ambienti con eccessiva umidità e/o vapori.

Per quanto riguarda i collegamenti elettrici, devono essere effettuati attraverso cavi sottotraccia, prevedendo un dispositivo per la disconnessione dalla rete di alimentazione, in base a quanto descritto dalla Normativa Europea CEI EN 60335-1. Il rilevatore, come abbiamo detto, è dotato di un relè con i contatti liberi da tensione e, mentre l’apparecchio è installato come abbiamo visto all’interno dell’ambiente, l’elettrovalvola va montata sulla tubazione del gas all’esterno del locale, poiché non può controllare perdite che possono avvenirne a monte degli organi di regolazione. Il “rubinetto elettronico” deve essere montato con la freccia (segnalazione), stampata su ciascun pezzo, rivolta verso l’esterno, e necessariamente al riparo dagli agenti atmosferici.

Rilevatore gas con elettrovalvola: manutenzione ed accortezze

Si consiglia di far eseguire dalla stessa ditta installatrice una verifica periodica del funzionamento, almeno una volta l’anno. Per la pulizia ordinaria è buona norma utilizzare semplicemente un panno per togliere la polvere all’esterno dell’apparecchio, senza detersivi o detergenti. Assolutamente, poi, si eviti di cercare l’apertura del rilevatore, né tanto meno il suo smontaggio, magari per un tentativo di pulizia interna accurata: tale azione potrebbe causare una pericolosa scossa elettrica, oltre a danneggiare, con tutta probabilità in maniera irrimediabile, il rilevatore.

Peraltro, molto spesso, prodotti detergenti per la pulizia, specie quelli spray, possono contenere sostanze che, a lungo andare e in elevata quantità, potrebbero interferire con le potenzialità del sensore, causando falsi allarmi. Quindi, anche se non usati sul rilevatore stesso, si suggerisce di aerare il locale quando si eseguono operazioni di igiene e pulizia con tali prodotti in quella determinata stanza.

Ricordiamo che entrambi i gas, metano e GPL, di per sé inodori, vengono addizionati con sostanze specifiche odorizzanti per renderli subito identificabili tramite l’olfatto tanto che, per esempio, se inavvertitamente un fornello resta aperto per qualche minuto, pur divenendo percettibile “a naso”, non genera una quantità tale di gas fuoriuscito da provocare l’allarme del sensore e la chiusura dell’elettrovalvola, in quanto potrebbe ancora essere al di sotto della soglia di L.I.E.

Si consiglia di far verificare periodicamente al tecnico specializzato anche l’intervento dell’elettrovalvola e, in caso di estrema necessità, dovendo (o volendo) effettuare qualsiasi operazione sulla valvola stessa, comunque sconsigliata se non in presenza di personale qualificato, si raccomanda di accertarsi che all’interno non ci sia deposito di gas in pressione e che, in quel momento, non sia alimentata elettricamente.

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